TAI di NIC: il lavabo sospeso che racconta l’essenzialità

09 Giugno, 2025
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Nel cuore della composizione fotografica, firmata dallo studio NIC e disegnata da Dalila Leone, c’è un gesto minimale che non rinuncia alla forza del dettaglio: TAI è una proposta per il bagno che interpreta con grazia il concetto di mini living, rifiutando ogni eccesso e abbracciando una poetica della sottrazione.

La struttura sospesa, in legno naturale chiaro, si staglia su una parete dai toni caldi della terra, evocando atmosfere wabi-sabi e memorie materiche del costruito. L'intero ensemble — lavabo, specchio e rubinetteria — è orchestrato con un rigore formale che sfiora l’architettura, più che l’arredo.

Il lavabo è incassato in un volume ligneo che appare come un blocco levigato dalla luce: accoglie due vasche in solid surface — probabilmente un materiale tecnico come Corian o Cristalplant — che si integrano con discrezione e precisione nel piano. Una partizione centrale sottile lascia spazio anche ad accessori utili o rituali personali, mentre la rubinetteria a parete, dal tratto cilindrico e sobrio, rafforza l’idea di una purezza funzionale.

Modularità su misura per spazi contenuti

Uno degli aspetti più interessanti della composizione TAI è la sua modularità flessibile, pensata per rispondere con eleganza anche alle superfici ridotte, come quelle dei piccoli bagni urbani o di progetti contract. La collezione, infatti, si sviluppa su moduli compatti, disponibili in diverse larghezze — spesso a partire da 80 cm fino a 120 cm — con profondità calibrate intorno ai 45 cm, così da mantenere un profilo slanciato e arioso.

La modularità riguarda anche le finiture e l’organizzazione interna dei vani: cassetti a estrazione totale, sponde personalizzabili e vasche disponibili in diverse configurazioni (singola o doppia), per adattarsi a ogni esigenza d’uso. Questa flessibilità rende TAI una soluzione intelligente per chi progetta, permettendo di ottenere geometrie pulite e proporzioni controllate anche in ambienti difficili.

Lo specchio circolare, tagliato orizzontalmente da un’ombra architettonica, diventa un elemento scultoreo e riflessivo, più vicino a un’installazione che a un oggetto tecnico. Il suo inserimento nell'ambiente è calibrato con maestria: restituisce profondità, ma anche silenzio visivo.

Un invito al bagno come spazio interiore

Questa composizione è un invito a riformulare lo spazio bagno come ambiente interiore, meditativo. È il tipo di progetto che, da architetti, apprezziamo perché sa parlare il linguaggio dell’essenziale, senza perdere intensità espressiva. Un equilibrio che non si ottiene per sottrazione pura, ma per esattezza.

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Mario Toraldo - architetto
Napoli