
Le architetture per la vacanza possono essere buona pratica progettuale o sono quasi sempre un’aggressione al paesaggio? È la provocatoria domanda da cui nasce il festival “Abitare la Vacanza”, curato da Emanuele Piccardo, che indaga gli esempi virtuosi di case per le vacanze realizzate dagli anni ’60 ad oggi. In Sardegna, questo percorso critico si focalizza sull’eredità di Alberto Ponis – maestro nell’inventare un linguaggio architettonico in profonda simbiosi con l’ambiente costiero gallurese – e sulla sua rilettura contemporanea nell’opera Casa Li Baietti (nota anche come “Casa Ponis”), progettata nel 2023 da Paola Serrittu e Andrea Maspero a Costa Paradiso.
Il risultato è un’architettura sperimentale che trasforma un tratto di costa rocciosa in uno spazio condiviso, conciliando architettura e paesaggio e offrendo spunti per ripensare il costruire in territori fragili. Questo articolo analizza Casa Li Baietti dal punto di vista teorico e progettuale, confrontandola con i principi di Ponis, esaminando il dialogo con il contesto naturale, le scelte materiche (in particolare l’uso del compensato marino Okumé) e le soluzioni tipologiche come le “stanze all’aperto”, la terrazza, l’arredo integrato e la finestra panoramica.
L’eredità di Alberto Ponis e il contesto di Costa Paradiso

Alberto Ponis ha scritto un capitolo fondamentale dell’architettura mediterranea realizzando decine di case immerse nella natura. Case basse, mimetiche, pensate per inserirsi nella morfologia del terreno. Case silenziose, in equilibrio con il paesaggio. Il progetto di Casa Li Baietti riprende e aggiorna questa lezione, aprendo a una nuova dimensione pubblica: non più villa privata ma spazio collettivo aperto alla comunità, pensato come luogo di sosta e contemplazione.

Un progetto leggero, reversibile e integrato
La piattaforma in legno Okumé, materiale nautico resistente alla salsedine, si adatta al terreno senza modificare la roccia: i massi emergono dalla superficie, diventando parte dell’architettura stessa. Questo approccio mantiene intatta la morfologia del sito. I volumi sono essenziali: stanze all’aperto che suggeriscono ambienti senza delimitarli rigidamente. Una finestra simbolica inquadra il paesaggio costiero come un quadro, favorendo una relazione contemplativa tra spazio costruito e natura.
Arredo architettonico e paesaggio condiviso
Come nelle case di Ponis, anche qui l’arredo non è aggiunto ma è parte della costruzione: panche, mensole e librerie comuni sono intagliate nel legno, integrandosi nel disegno generale. L’obiettivo non è solo l’abitabilità, ma la condivisione del paesaggio: Casa Li Baietti è un invito alla fruizione collettiva della bellezza, un padiglione culturale informale che accoglie lettori, viaggiatori, dialoghi.
Una riflessione sul costruire nei luoghi fragili
Casa Li Baietti dimostra che anche nei contesti più sensibili è possibile costruire con senso e rigore. L’opera si inserisce nel dibattito sull’architettura contemplativa mediterranea e sull’etica del progetto: un’architettura che non si impone ma ascolta, che non consuma ma restituisce. Il lavoro di Paola Serrittu e Andrea Maspero, presentato all’interno della mostra Abitare la Vacanza, rappresenta un modello replicabile di come architettura e paesaggio possano coesistere generando valore culturale e sociale.
Scheda progetto
- Architetti: Paola Serrittu, Andrea Maspero
- Anno: 2023
- Localizzazione: Costa Paradiso, Sardegna
- Materiali: legno marino Okumé, giunti in acciaio inox
- Caratteristiche: terrazze, stanze aperte, finestra panoramica, arredi integrati, uso pubblico
- Riferimenti: Alberto Ponis, architettura mediterranea, progettazione paesaggistica, architettura partecipata
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